
Durante la prima infanzia, imparare a stare con gli altri è una sfida fondamentale. I bambini piccoli, ancora privi di filtri e con un vocabolario emotivo limitato, affrontano ogni giorno emozioni intense come frustrazione, rabbia e confusione. In questi momenti, possono manifestare comportamenti aggressivi – come mordere, colpire o lanciare oggetti – non per cattiveria, ma perché non sanno ancora esprimere ciò di cui hanno bisogno.
Per aiutare tuo figlio a gestire le emozioni e relazionarsi in modo positivo, è essenziale insegnargli a riconoscere e dare un nome ai propri sentimenti. Durante le attività quotidiane, approfitta delle situazioni reali per parlare delle emozioni. Se tuo figlio è arrabbiato perché il fratellino ha preso il suo gioco, puoi chiedergli: “Come ti senti? Sei arrabbiato?” Questo semplice gesto aiuta il bambino a sviluppare autoconsapevolezza emotiva.
Un altro passo importante è insegnare modalità alternative per chiedere ciò che desiderano. Ad esempio, se il bambino vuole un gioco già occupato, puoi incoraggiarlo a dire: “Posso avere il mio turno, per favore?” Anche i gesti o la comunicazione non verbale sono validi strumenti, soprattutto nei più piccoli.
Prima di un playdate, prepara il tuo bambino parlando dell’importanza di giocare con gentilezza e di rispettare i turni. Durante il gioco, resta vicino per osservare ed evitare che le situazioni si intensifichino. Intervieni con calma se noti segnali di disagio, e approfitta dei momenti tranquilli per rinforzare i comportamenti positivi.
Ricorda: i bambini imparano soprattutto attraverso l’esempio. Mostra loro come gestire le emozioni, chiedere aiuto e risolvere i conflitti con rispetto. Con pazienza e costanza, svilupperanno competenze sociali fondamentali per il loro futuro.