
Quante volte, per proteggerli, cerchiamo di evitare ai nostri figli qualsiasi errore? Lo facciamo con amore, ma senza rendercene conto rischiamo di togliere loro preziose occasioni di crescita.
Sbagliare fa parte del percorso di ogni bambino: imparano sperimentando, osservando, cadendo e rialzandosi. Ogni errore rappresenta un’opportunità concreta per capire meglio se stessi, gli altri e il mondo che li circonda.
Correggerli subito o intervenire al loro posto può sembrare utile nel breve periodo, ma nel tempo ne limita l’autonomia e la fiducia. Frasi come “Faccio io” o “Non è così” dette troppo in fretta rischiano di bloccare la loro voglia di mettersi in gioco. Molto più efficace è lasciare spazio alla loro iniziativa e guidarli con domande che li aiutino a riflettere e trovare soluzioni.
Anche noi adulti spesso temiamo l’errore, forse perché in passato siamo stati giudicati o poco compresi. Ma riconoscere questo vissuto è il primo passo per non trasferirlo ai nostri figli.
L’errore non è una sconfitta: è un’occasione di apprendimento. Aiutare i bambini a dare un senso a ciò che è accaduto, a esprimere come si sentono e a immaginare una nuova strategia, li rende più forti, più sicuri, più resilienti.
Educare all’errore significa prepararli alla vita vera. Perché sbagliare è umano, ma rialzarsi con consapevolezza è ciò che li renderà adulti sereni e fiduciosi.
L’obiettivo non è evitare ogni caduta, ma insegnare come affrontarla. Non vogliamo bambini perfetti, vogliamo bambini liberi, felici e pronti ad affrontare il mondo.