
Quando pensiamo alla comunicazione con i nostri figli, ci concentriamo spesso sulle parole: cosa dire, come dirlo, quali frasi usare. Eppure, una parte fondamentale della relazione con loro si gioca su un altro piano: quello non verbale.
Il linguaggio del corpo è il primo modo con cui i bambini comunicano con il mondo. Prima ancora di saper parlare, utilizzano il movimento, lo sguardo, le espressioni del viso e la postura per esprimere emozioni, bisogni e stati d’animo.
Osservare con attenzione è il primo passo per entrare in sintonia. Ogni gesto, ogni cambiamento nell’espressione o nella voce può essere un piccolo messaggio da decifrare. Comprendere questi segnali significa dare valore alle emozioni dei nostri figli e rafforzare la fiducia nella relazione.
Anche quando il linguaggio verbale si sviluppa, il non verbale resta centrale. I bambini continuano a comunicare con spontaneità attraverso il corpo, spesso in modo più autentico rispetto alle parole. Per questo è importante prestare attenzione non solo a cosa dicono, ma anche a come si muovono, come si pongono e cosa esprimono con il loro atteggiamento.
E non dimentichiamo che anche noi comunichiamo senza parlare. Il tono della nostra voce, uno sguardo rassicurante, un gesto affettuoso possono trasmettere più sicurezza di mille parole.
In conclusione, imparare a leggere il linguaggio non verbale ci aiuta a entrare davvero in contatto con i nostri figli, sostenendoli nel loro percorso di crescita con consapevolezza e sensibilità. Perché a volte, ascoltare… significa semplicemente osservare.