Leggere ad alta voce ai propri figli è molto più che un’attività serale o un rito della buonanotte. È un gesto semplice, ma ricco di significati profondi. È un modo per costruire legami, nutrire l’immaginazione e aprire le porte della libertà interiore.

Nei libri, i bambini trovano mondi in cui tutto è possibile. Un animale può parlare, un bambino può attraversare un oceano, un sogno può diventare realtà. Ogni storia letta insieme diventa uno spazio sicuro in cui esplorare emozioni, desideri, paure e domande. E proprio questo spazio di possibilità è ciò che insegna la libertà: libertà di pensiero, di scelta, di sentire.

Attraverso la lettura, i bambini imparano che esistono tanti punti di vista, che ci si può interrogare sul mondo e che non sempre c’è una sola risposta giusta. Le parole dei libri stimolano la curiosità, allenano la mente a muoversi in modo flessibile e creativo, incoraggiano il coraggio di immaginare soluzioni nuove.

Leggere significa anche rallentare, prendersi un tempo lento in un mondo che corre. Significa costruire uno spazio fatto di attenzione, ascolto e condivisione. Ed è in questo spazio che i bambini possono essere semplicemente se stessi, senza dover dimostrare nulla.

Infine, leggere ad alta voce è un dono che resta. Le storie ascoltate nella prima infanzia accompagnano la crescita, formano la memoria affettiva e danno voce a emozioni che spesso i bambini non sanno ancora nominare.

Leggere ai propri figli, ogni giorno, è un piccolo atto di libertà. È dire loro: sei libero di sognare, di pensare, di essere. E non c’è regalo più grande.