È iniziata con l’entusiasmo nei loro occhi e lo zaino in spalla. Una giornata diversa, lontana dai banchi di scuola, immersi in un luogo dove la natura racconta storie antiche e ogni angolo è un invito a scoprire.

I bambini, divisi in piccoli gruppi, hanno cominciato il loro viaggio sensoriale. Bendati, annusavano spezie profumate cercando di riconoscerle, toccavano oggetti nascosti provando a immaginarli solo con le dita. Tra risate e sguardi stupiti, scoprivano che anche il silenzio della campagna ha suoni da ascoltare, che un sapore può evocare un ricordo, e che ogni senso ha un potere speciale.

Più tardi, seduti sull’erba o intorno a grandi tavoli di legno, si sono messi all’opera. Hanno costruito alberi con i rami raccolti a terra, disegnato la loro idea di natura, ricreato ambienti in miniatura dove piccoli animali potevano “vivere” in equilibrio. Ognuno con la sua visione, ognuno con le sue mani.

Ma la vera magia non era nei materiali, bensì nei loro volti: concentrati, felici, pieni di quella meraviglia che solo i bambini sanno provare davvero. In quella giornata hanno imparato senza accorgersene, ascoltando la natura, esplorando con il corpo e con il cuore.

Una gita così non si racconta facilmente. Rimane nei gesti, nelle mani sporche di terra, negli occhi pieni di curiosità. È un piccolo seme piantato dentro di loro, che forse un giorno germoglierà, trasformandosi in amore per la terra, rispetto per l’ambiente, e voglia di continuare a scoprire.

Perché crescere, a volte, significa semplicemente avere il tempo di toccare un albero… e sentirlo parlare.