
Quando parliamo di condivisione tra bambini, spesso ci aspettiamo che siano sempre pronti a cedere un gioco o uno spazio senza esitazione. Ma la realtà è molto diversa e, sorprendentemente, è anche sana. I bambini piccoli hanno un innato senso di protezione verso ciò che è loro, e questo rappresenta una tappa fondamentale nella costruzione dell’identità.
Il senso del possesso nei bambini non è egoismo, ma una necessità evolutiva. Sentirsi al sicuro, avere confini chiari tra ciò che è “mio” e ciò che è “tuo”, aiuta a definire chi sono. Solo quando un bambino si sente protetto, può realmente aprirsi alla condivisione e alla cooperazione.
Infatti, se il bambino percepisce una minaccia – anche solo l’idea di perdere un giocattolo – attiva inconsciamente meccanismi di difesa che bloccano la socialità. Al contrario, se l’ambiente è sicuro e rispettoso, emergono spontaneamente comportamenti come l’altruismo e la collaborazione.
È quindi importante che genitori non forzino la condivisione, ma aiutino il bambino a esprimere i propri bisogni. Spiegare, mediare nei conflitti e dare valore al possesso temporaneo di un oggetto, permette ai piccoli di comprendere meglio il significato di relazioni equilibrate.
Per una crescita armonica, i bambini devono prima costruire il loro “io” per poi aprirsi al “noi”. Solo così potranno trovare davvero il proprio posto nel mondo, imparando che condividere non significa perdere qualcosa, ma costruire legami.
Parlare, ascoltare e rispettare: queste sono le chiavi per accompagnare i bambini verso una condivisione autentica e consapevole.