Spesso ci chiediamo da dove nasca la paura di sbagliare nei bambini. In molte famiglie si cerca di valorizzare l’errore come una preziosa occasione per imparare e crescere, ma non sempre questo messaggio arriva chiaramente. La scuola, con le sue regole rigide e la tendenza a giudicare, può spesso trasmettere il contrario: sbagliare significa sbagliare davvero, e questo crea ansia e insicurezza.

È importante ricordare che l’errore non è un fallimento, ma parte naturale di ogni processo di apprendimento. Quando un bambino sbaglia, ha la possibilità di capire dove migliorare, di fare un passo indietro e ripartire con più consapevolezza. Tuttavia, per far sì che questo accada, serve creare un ambiente in cui il bambino si senta accolto, sostenuto e libero di esprimersi senza paura di essere giudicato o punito.

Molto spesso, ciò che i bambini percepiscono non sono solo le parole che diciamo, ma soprattutto le emozioni che trasmettiamo in quel momento. Se come adulti non abbiamo affrontato le nostre paure e i nostri limiti, rischiamo di trasmettere ansia e insicurezza anche a loro, impedendo che sperimentino con serenità e curiosità.

Accogliere l’errore con empatia significa dare al bambino la forza di provare, di chiedere aiuto e di non temere il confronto con ciò che ancora non conosce. È un modo per insegnare che il percorso è più importante del risultato, e che ogni passo, anche quello incerto, è una conquista.

Per accompagnare i bambini in questo cammino, dobbiamo prima prenderci cura di noi stessi, imparando a riconoscere e superare le nostre paure. Solo così potremo offrire loro un sostegno vero e sicuro, dove sbagliare diventa un gioco di crescita.