
Quando un bambino ha un problema, il primo istinto è spesso quello di trovare subito una soluzione. Ma la cosa più importante, e spesso più efficace, è ascoltarlo davvero. L’ascolto attivo è un modo di essere presenti, con attenzione e cuore, nel momento in cui nostro figlio ha bisogno di noi.
Ascoltare attivamente non significa solo sentire le parole, ma accogliere le emozioni. Significa mettersi nei suoi panni, osservare i suoi gesti, i suoi silenzi, e provare a “leggere” cosa sta accadendo nel suo mondo interiore. È un modo per dire: “Ci sono, ti vedo, ti capisco”.
Questo approccio crea un legame di fiducia profonda. Il bambino si sente accolto e non giudicato. Quando ci sente vicini in modo autentico, impara anche a riconoscere e affrontare le sue emozioni con più sicurezza. Non sempre serve un consiglio, a volte basta la nostra presenza piena, un silenzio attento, uno sguardo empatico.
È importante anche evitare alcuni comportamenti che possono chiudere la comunicazione. Tra questi: sminuire quello che prova, distrarlo per “cambiare argomento” o reagire con rabbia alle sue emozioni. Questi atteggiamenti rischiano di farlo sentire solo e non compreso.
Al contrario, è utile dare spazio a ciò che sente, anche se non sempre lo esprime chiaramente. Possiamo aiutarlo a trovare le parole, stando al suo fianco con pazienza. L’ascolto attivo è una forma di amore che educa, rafforza e accompagna nella crescita. E spesso, è proprio questo il gesto più semplice e potente che un genitore possa fare.