
Essere mamma oggi significa confrontarsi ogni giorno con un mondo che cambia in fretta. I nostri figli crescono in un tempo instabile, spesso difficile da decifrare. E noi, come adulti, ci troviamo a fare i conti con emozioni complesse: incertezza, vulnerabilità, ma anche una sorprendente capacità di resistere e reinventarci.
Educare al cambiamento non è semplice, ma è necessario. Significa imparare ad abitare il dubbio senza esserne travolti, accettare che non tutto può essere controllato, ma molto può essere affrontato. È uno sguardo aperto sul presente e sul futuro, un esercizio di ascolto e fiducia, prima di tutto verso noi stesse.
Ci siamo sentite fragili, a volte disorientate. Ma proprio in quella fragilità abbiamo scoperto risorse inaspettate. La resilienza non è un superpotere: è la capacità di rialzarsi anche quando ci sentiamo stanche, di trovare nuovi equilibri anche quando quelli vecchi non funzionano più.
Per educare i nostri figli al cambiamento, dobbiamo prima accoglierlo noi. Farne un alleato, non un nemico. Significa insegnare con l’esempio che avere paura è umano, ma che ogni passaggio difficile può essere anche un’occasione di crescita.
Fidarsi è un atto di coraggio: ci espone, ci rende vulnerabili. Ma è proprio da lì che nasce la forza più autentica. La fiducia in noi stesse, negli altri, nella possibilità di costruire legami veri.
Non serve sapere già tutto. Basta fermarsi, ascoltare, confrontarsi. E da lì, passo dopo passo, iniziare a camminare verso un futuro che forse è già cominciato. Con consapevolezza, con delicatezza. Insieme.